Come base per lavorare possiamo mettere sia il giornale e sia la plastica. Con il giornale, su un piano di legno perché questo assorbe l’acqua, l’argilla asciuga prima, invece se il lavoro è lungo e l’argilla deve rimanere morbida per continuare a lavorarla, allora mettiamo la plastica perché questa non assorbe l’acqua e quindi non fa asciugare l’argilla.
L’argilla non deve asciugare velocemente ma uniformemente.
Una volta che l’argilla è asciutta bene il lavoro si può mettere in forno. L’argilla va cotta dai 900 ai 960°C circa
( comunque la temperatura di cottura dipende dal tipo di argilla, per es. un tipo di l’argilla refrattaria si cuoce a 1200-1300°C).
Le cose importanti nella cottura sono:
il lavoro deve essere portato a temperatura piano piano, prima fase “tempera”, il maggior pericolo che si spacchi c’è dai 300 ai 600°C all’andata e dai 600 ai 300°C al ritorno.
Quando si ha uno spacco all’andata questo è molto evidente, al ritorno invece quasi non si vede, questo spacco sottilissimo viene chiamato cavillo.
I forni usati per la cottura dell’argilla sono: forno a legna, forno a gas, forno elettrico, fornaci continue e fornaci a tunnel.
Questo Blog è stato realizzato da un gruppo di ragazzi con svariati interessi allo stesso tempo molto affini. Gli interessi vanno dall'arte in generale: decorazione, ritratti, ecc; alla storia: storia della musica, storia dell'arte, storia di un marinaio vissuto durante la II guerra mondiale; alla cultura in generale...
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