Già in età non ancora storica si ha la fabbricazione di vasi secondo una tecnica primitiva: l’argilla è lavorata con le mani e i vasi sono seccati al sole. Successivamente si usa il fuoco per la cottura, mentre il gusto della decorazione potrebbe essere nato dall’impiego d’argilla di differenti colori proveniente da zone diverse.
Su questa primitiva tradizione si sviluppa la ceramica degli Egizi, dei Greci e dei Cinesi.
Col tempo l’impasto divenne più omogeneo e la creta fu depurata d’ogni particella estranea. I primi lavori perfetti con argilla purificata, cotta in forni e colorata con smalti brillanti, si ebbero in Egitto. Il ceramista egizio, raffigurato in varie pitture, usava il tornio, strumento prezioso per portare le forme a perfezione, che rappresenta una grande conquista tecnica e segna un passo decisivo nell’evoluzione della ceramica. Anche altre civiltà progredite, come quella dei Sumeri e degli Assiri, conobbero l’arte della ceramica a tornio.
La ceramica dell’antica Grecia, preistorica e storica, si distingue da quella di tutti gli altri popoli della stessa età per il libero sviluppo d’una decorazione naturalistica.
A Creta, isola dove in una prima fase agirono influssi orientali, si produssero, con veri e propri intenti industriali, vasi a decorazione geometrica o ispirati ad una libera fantasia sul mondo animale e vegetale, lucenti per lo strato di vernice.
La perfezione nella tecnica della ceramica si ebbe con gli artisti greci a partire dal VI sec. a. C. (comunque già nel secondo millennio a. C. si cominciò a fabbricare i vasi con il tornio) che, specie nell’Attica, seppero adoperare con grande abilità il tornio, ed eseguire con maestria la difficile operazione della cottura negli speciali forni da vasaio.
Gli artefici che collaborarono alla reazione degli splendidi vasi erano due: il vasaio che fabbricava il vaso e firmava col suo nome seguito da fece, ed il pittore, che faceva seguire il suo nome da dipinse. In un vaso del periodo si possono seguire tutte le operazioni nell’officina di un vasaio; in un altro appare un pittore che attende alla decorazione di una coppa.
In Italia, dove si ebbero due aree culturalmente distinte, il nord e il sud, si determinarono rapporti tra i Greci dell’ultimo periodo miceneo (ca. 1300 a. C.) e la Sicilia, mentre nelle regioni centrali e settentrionali vi fu una tradizione che, nata dai vasi villanoviani e evolutasi attraverso gli Etruschi, ebbe la sua migliore espressione nel plasticismo dell’arte romana.
Nei famosi buccheri etruschi, dall’argilla colorata in nero, s’avverte anche l’influenza greca e orientale. È però da dire che nelle città greche con le quali gli Etruschi vennero più direttamente in contatto, era importante il contributo dei vasi italici.
La ceramica romana è molto ricca: la decorazione è ripresa dai modelli ellenistici (foglie e disegni floreali, scene mitologiche, processioni, sacrifici, battaglie, danze, cacce, scene di vita sociale), il gusto per l’elemento narrativo è però accentuato.
Col Medioevo l’arte della ceramica rifiorisce in Spagna ad opera dei Mori che creano stupende maioliche ornamentali nelle loro fabbriche di Malaga, Valenza, Maiorca. In Italia una ripresa di quest’arte si ha solo nel ‘400 per merito di Luca della Robbia che <
Da quest’epoca ha inizio il grande sviluppo delle manifatture italiane che diffondono e fanno apprezzare le loro ceramiche in ogni parte d’Europa.
Nel XVI sec. le bellissime e raffinate porcellane cinesi, eclissano qualsiasi altra produzione europea. Verso la fine dello stesso secolo a Firenze si ha un primo tentativo di imitarne la pasta dura con le porcellane dei Medici; solo nel XVII sec., grazie alla scoperta del tedesco J. G. Bottger, si può trovare il segreto della porcellana dura e in Germania all’inizio del XVIII sec. ne sorgono le prime fabbriche a Meissen, Vienna, Francoforte, Brunswick. In Francia, a Sèvres, verso la metà del XVIII sec. vi sono fabbriche di porcellana tenera che producono oggetti di grande grazia decorativa. Nello stesso secolo in Italia vengono fondate le celebri fabbriche di Doccia, Capodimonte, Vinoso. Attualmente la ceramica crea con criteri moderni soprammobili, oggetti ornamentali, pannelli decorativi, ecc.
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