La Spezia 05/11/1939
Tema
Il quattro novembre.
Il quattro novembre è l’anniversario della vittoria di Vittorio Veneto, questo è un giorno sacro per la nostra Italia, perché in questo ci siamo riconsacrati, per i giorni e per i secoli, padroni assoluti delle sacre alture. Dopo alcuni anni di indescrivibile sacrificio si è potuto portare a termine il famoso apologo di un certo scrittore, il quale dice:” L’Italia è la nazione che il mar circonda l’Alpe” . Questa frase, sorta proprio durante il risorgimento, è stata tenuta dagli italiani come la parola d’ordine per la sentinella, che è vigile sul sacro solco della patria. Questa breve preposizione è giunta all’orecchio degli italiani, si è internata in loro fino al più profondo del cuore, richiamandoli all’amore patriottico, infatti, si è visto tanto sacrificio, sofferto con ansia, con amore, con speranza di cessare, quando i rivali avessero cessato per mancanza di vita. Questo è il giorno fatale, in cui l’esercito italiano vedeva crollare sotto i suoi colpi un altro esercito che fu il più potente del mondo. Esso risalì in gran disordine le valli che aveva sceso con poca sicurezza. L’Italia è la nazione che sfortunatamente è stata costretta per lunghi anni sotto il gioco straniero. L’origini delle occupazioni si fanno risalire al crollo dell’Impero Romano, i popoli si sono alternati facendo dell’Italia l’anfiteatro dell’Europa, ma tra gli oppressori non si è mai visto un popolo tiranno quanto l’Austro. Molte sono state le vittime legate al tricolore, il duello finì con circa 600000 morti e con oltre un milione di feriti. L’Italia perdeva sì il fiore della gioventù, ma il nemico non poteva affatto paragonare le proprie perdite perché erano molto più rilevanti. Per l’Italia e gli italiani questo fu un grande giorno, ma per alcuni rinnegati no. Mentre la guerra divampava lassù, loro se ne stavano imboscati nelle città sfruttando la popolazione, fu il giorno del terrore perché loro volevano la rovina dell’Italia. Questi inermi arrivarono al punto di insultare i combattenti e schermire i feriti. L’inerte governo d’allora assisteva a simili spettacoli con la massima indifferenza e per questo le cose si aggravarono in Italia; si incominciò a fare sciopero e con questo la patria stava per bruciare il suo più bel giorno. Ma la provvidenza tutto vede e appunto quando le cose in Italia si erano molto aggravate, esordì un uomo, il quale aveva provato il sacrificio per la patria, radunò attorno a se tutti coloro che avevano combattuto per la grandezza della patria, stringendoli intorno ad un fascio, il quale voleva indicare che tutti i cuori degli italiani erano così uniti. In breve le cose migliorarono, ma poi bisognò marciare su Roma e presentare a I. M. la vittoria di Vittorio Vento, perché fino a quel dì nessuno aveva fatto simile atto. Quest’uomo di idee così grandi fu Benito Mussolini, tuttora vivente, Duce del fascismo, Ministro della Marina, dell’Aeronautica e della guerra. Nel corso di pochissimi anni tutto ha cambiato in Italia: non più scioperi, ma lavoro; fece e riformò i vari ministri; mise a buon punto le condizioni finanziarie, dando grande impulso allo sviluppo della Marina da guerra e dell’aviazione. Infine, l’opera immortale è la riapparizione dell’impero dopo 15 secoli sui colli fatali di Roma, non da scordare l’occupazione dell’Albania. Tutto questo è stato fatto per volontà del Duce e del Re. Lui ha detto: ” L’Italia vuole un posto nel mondo” e infatti glielo ha procurato, perché oggi l’Italia è una nazione temuta dai nemici e rispettata dagli amici.
Monti Vincenzo.
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Il quattro novembre.
Il quattro novembre è l’anniversario della vittoria di Vittorio Veneto, questo è un giorno sacro per la nostra Italia, perché in questo ci siamo riconsacrati, per i giorni e per i secoli, padroni assoluti delle sacre alture. Dopo alcuni anni di indescrivibile sacrificio si è potuto portare a termine il famoso apologo di un certo scrittore, il quale dice:” L’Italia è la nazione che il mar circonda l’Alpe” . Questa frase, sorta proprio durante il risorgimento, è stata tenuta dagli italiani come la parola d’ordine per la sentinella, che è vigile sul sacro solco della patria. Questa breve preposizione è giunta all’orecchio degli italiani, si è internata in loro fino al più profondo del cuore, richiamandoli all’amore patriottico, infatti, si è visto tanto sacrificio, sofferto con ansia, con amore, con speranza di cessare, quando i rivali avessero cessato per mancanza di vita. Questo è il giorno fatale, in cui l’esercito italiano vedeva crollare sotto i suoi colpi un altro esercito che fu il più potente del mondo. Esso risalì in gran disordine le valli che aveva sceso con poca sicurezza. L’Italia è la nazione che sfortunatamente è stata costretta per lunghi anni sotto il gioco straniero. L’origini delle occupazioni si fanno risalire al crollo dell’Impero Romano, i popoli si sono alternati facendo dell’Italia l’anfiteatro dell’Europa, ma tra gli oppressori non si è mai visto un popolo tiranno quanto l’Austro. Molte sono state le vittime legate al tricolore, il duello finì con circa 600000 morti e con oltre un milione di feriti. L’Italia perdeva sì il fiore della gioventù, ma il nemico non poteva affatto paragonare le proprie perdite perché erano molto più rilevanti. Per l’Italia e gli italiani questo fu un grande giorno, ma per alcuni rinnegati no. Mentre la guerra divampava lassù, loro se ne stavano imboscati nelle città sfruttando la popolazione, fu il giorno del terrore perché loro volevano la rovina dell’Italia. Questi inermi arrivarono al punto di insultare i combattenti e schermire i feriti. L’inerte governo d’allora assisteva a simili spettacoli con la massima indifferenza e per questo le cose si aggravarono in Italia; si incominciò a fare sciopero e con questo la patria stava per bruciare il suo più bel giorno. Ma la provvidenza tutto vede e appunto quando le cose in Italia si erano molto aggravate, esordì un uomo, il quale aveva provato il sacrificio per la patria, radunò attorno a se tutti coloro che avevano combattuto per la grandezza della patria, stringendoli intorno ad un fascio, il quale voleva indicare che tutti i cuori degli italiani erano così uniti. In breve le cose migliorarono, ma poi bisognò marciare su Roma e presentare a I. M. la vittoria di Vittorio Vento, perché fino a quel dì nessuno aveva fatto simile atto. Quest’uomo di idee così grandi fu Benito Mussolini, tuttora vivente, Duce del fascismo, Ministro della Marina, dell’Aeronautica e della guerra. Nel corso di pochissimi anni tutto ha cambiato in Italia: non più scioperi, ma lavoro; fece e riformò i vari ministri; mise a buon punto le condizioni finanziarie, dando grande impulso allo sviluppo della Marina da guerra e dell’aviazione. Infine, l’opera immortale è la riapparizione dell’impero dopo 15 secoli sui colli fatali di Roma, non da scordare l’occupazione dell’Albania. Tutto questo è stato fatto per volontà del Duce e del Re. Lui ha detto: ” L’Italia vuole un posto nel mondo” e infatti glielo ha procurato, perché oggi l’Italia è una nazione temuta dai nemici e rispettata dagli amici.
Monti Vincenzo.
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