sabato 19 maggio 2007

La passione incatenata

Il bisogno di imporre un freno alle passioni ha spinto la società a forgiare. In un processo millenario dalle non molte varianti.
La figura di un individuo che – nella realtà e nell’immaginario della nostra e di altre culture – costituisce la pietra di paragone dei valori e delle virtù.
Più che un eroe della conoscenza fine a se stessa,egli è spesso un campione della “vita buona”, un esempio di fermezza, di lucidità e di coraggio.
Capace di sfidare la sorte, si rende invulnerabile ai suoi colpi a alle sue lusinghe.
Salvaguarda così la propria coerenza e integrità, resistendo vittoriosamente alla pressione, altrimenti intollerabile,delle passioni proprie e della volontà altrui, e rimanendo incrollabilmente (ma intelligentemente) fedele alle proprie decisioni, perché fondate su ragioni argomentabili e ponderate.
Diversamente dalle moltitudini che vivono in un’atmosfera di paura e che subiscono il fascino della speranza.
Egli è libero da tali perturbazioni dell’animo.
Le sue passioni sono disciplinate, duttili o sottomesse.
Quelle del volgo – di fatto – ribelli, ostinate e indomite.

Remo Bodei

E così (poe) sia

Se il cuore si lamenta
la mente lo rincuora.
La mente si accontenta
il cuore tenta ancora.
La mente raramente
rammenta ciò che ignora
e mente assiduamente
al cuor che s’innamora.
Ma un cuore che si spezza
non sente più ragione,
la mente scende al cuore
per chieder spiegazione.
Ma intanto
il cuore sale dal centro del torace
e va verso la mente
per darsi un po’ di pace.
Nel mezzo del cammino
su un groppo che c’è in gola
la mente incontra il cuore
lo ascolta e lo consola.
Gemelli Ruggeri

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