domenica 15 aprile 2007

Icona

La faccia è il classico simbolo, l’icona del potere. Appare sulle monete, le banconote, le medaglie, i francobolli, i tabelloni, i busti pubblici. Può essere colossale e grandiosa.
In tutte le icone la faccia si fonde con un’idea. Le icone non esplorano un’identità ma la distillano e la creano. Tuttavia si tratta di visi particolari. Sono simboli dell’autorità.
Delle icone legano il governante alla leggenda o a un dio. Intorno al 2550 a.C. gli egiziani scolpirono la Grande sfinge di Giza in una formazione rocciosa naturale, e anche se 500 anni fa le autorità islamiche ne distrussero il naso, essa conserva un oscuro splendore. Probabilmente rappresenta il faraone Chefren in forma idealizzata. I greci consideravano la sfinge una sibilla, un enigma, ma gli egiziani si erano limitati semplicemente a rappresentare Chefren secondo la concezione preistorica del re come potente uomo-belva. Gli oggetti cerimoniali rappresentano i faraoni come leoni che annientano i loro nemici.
Monete e banconote collegano la faccia del governante con la ricchezza, il punto d’arrivo di molte aspirazioni terrene. Inoltre la rendono onnipresente.
Le facce rimangono un elemento fondamentale, ma da icone politiche si sono trasformate in icone culturali. Un’icona culturale è un moderno personaggio mitologico, un’immagine semplificata e su larga scala. Alcune facce evocano immediatamente qualcosa, alcune sono soltanto simboli, ma la maggior parte di esse sono anche idoli.
Agli albori del cinema, gli studi cinematografici evitavano la creazione di icone. Temevano che la celebrità avrebbe fatto lievitare i compensi degli attori, perciò li tenevano nell’anonimato, e il pubblico, per parlare dei suoi beniamini, li chiamava per es. –la ragazza della Biograph-.
In realtà le icone del fascino arricchirono alcuni studi cinematografici.
Era rituale, quasi simbolico ribattezzare gli attori con nomi spumeggianti. Truccatori, acconciatori e cameraman rendevano i oro visi più belli, e gli artisti spesso imparavano ad assumere a piacere una personalità magnetica. I settori pubblicitari costruivano la loro identità fuori scena, inventandone la biografia, escogitando per loro storie d’amore e mettendo a tacere notizie relative a infrazioni della legge e altre ignominie.
La maggior parte delle icone trasmettono un’idea concisa, ma alcune possono essere abbastanza complicate.

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